di Aldo Carpineti
Erano Humberto Maschio, Antonio Valentin Angelillo, Omar Sivori; tre campioni che avevano militato insieme nella nazionale argentina. Furono soprannominati gli Angeli dalla Faccia Sporca, per le loro indubbie qualità calcistiche ed il loro brutto carattere.
Maschio, centrocampista, militò prima nel Bologna senza brillare ma poi giocò diverse stagioni ad alto livello nell'Atalanta.
Angelillo, goleador di razza, fu centravanti nell'Inter e vinse per due campionati la classifica dei cannonieri, superando il traguardo dei trenta goal stagionali.
Il più grande, dotato di una tecnica raffinata, abilissimo nel dribbling, noto per i frequenti tunnel ai diretti difensori fu Omar Sivori. Mezzapunta col numero 10 sulla maglia, giocò campionati leggendari nella Juventus a fianco del gallese John Charles, centrattacco. Insieme costituirono una coppia formidabile che assicurò alla Juve la conquista di scudetti consecutivi. Charles, detto il gigante buono per la sua corporatura imponente e per la pazienza nel sopportare le marcature non sempre corrette dei diretti avversari, fu goleador abilissimo nei colpi di testa, favorito dalla sua statura non comune.
Sivori, detto anche el Cabezon per la capigliatura foltissima, aveva il vezzo di giocare senza parastinchi e con i calzettoni arrotolati sulle caviglie. Vero funambolo del pallone, giocò come oriundo molte partite anche nella Nazionale Italiana. Si ricorda come Omar Sivori nel 1961 vinse la classifica cannonieri segnando 5 dei 9 goal all'Inter di Helenio Herrera che aveva schierato la rappresentativa giovanile per protesta contro l'annullamento della precedente partita Juventus-Inter in cui i nerazzurri erano in vantaggio per 1-0. In quella occasione Sivori strappò proprio all'ultimo il primo posto nei cannonieri al sampdoriano Sergio Brighenti in una annata favorevolissima per la Samp.
Il nonno di Omar era un immigrato a Buenos Aires da Cavi di Lavagna, centro in provincia di Genova. Cavi allora ed adesso considerata stazione balneare di pregevole levatura perché dotata di una spiaggia lunga e sabbiosa, rara nella Liguria di levante. Durante la sua militanza nel calcio italiano Sivori era anche noto per le sue abituali due Chesterfield del dopo partita e del dopo allenamento.
Concluse la sua carriera nel Napoli a fianco dell'altro fuoriclasse oriundo José Altafini che aveva militato a lungo nel Milan dopo aver partecipato alla spedizione brasiliana di Coppa Rimet in Svezia, conclusa con la vittoria del Brasile che in finale sconfisse la Svezia di Niels Liedholm per 5-2. In quel Campionato del Mondo esordì con i carioca un certo Edson Arantes do Nascimento detto Pelé, considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi. Altafini però non fu fortunato in quella occasione, subì un infortunio nella prima partita e fu sostituito al centro dell'attacco da Vavà che peraltro si comportò poi egregiamente. Entusiasmanti gli avanti di quella nazionale brasiliana: Garrincha, Didì, Vavà, Pelè, Zagallo. Quest'ultimo, ala sinistra, più tardi fu per molto tempo tecnico della Nazionale Brasiliana e raccolse successi anche in questa veste. Altafini, per parte sua, arrivato inItalia, raccolse gloria nel Milan, nel Napoli e nella Juventus.
Cito volentieri questa galleria di antichi campioni, oggi che dimoro preferibilmente a Viareggio, patria di un nostro grande, Marcello Lippi, libero nella Sampdoria e nella Juventus ma soprattutto tecnico della Nazionale Italiana che vinse gloriosamente i Campionati del Mondo nel 2006 in Germania. Non è infrequente vedere Lippi a Viareggio, disponibile all'incontro, è conosciuto per il suo carattere essenziale ma cortese, considerato vera gloria della città di Versilia.
Martedì 8 febbraio 2022
© Riproduzione riservata
393 visualizzazioni