Dall'Alpi alle Piramidi oppure dal
Manzanarre al Reno? è il quesito

La questione può essere di non poco conto e va risolta preliminarmente. Le definizioni sono sempre interpretative rispetto ai contenuti e ne determinano spesso la composizione. Ne rappresentano una sintesi utile all'immediatezza, alla snelleza ed alla comprensibilità del discorso, ma sovente finiscono per sostituire i contenuti stessi.

Affrontiamo dunque l'argomento sic et simpliciter senza indugi per averne chiarezza nel proseguire.

Scegliere la prima delle due ipotesi (Dall'Alpi alle Piramidi) significa addivenire ad una implicazione egiziana oltremediterranea. Se la partenza coincide (almeno nel viaggio di ritorno) l'arrivo è poco proponibile o comunque oltre portata. Se poi si ha presente la nota e piuttosto volgarotta barzelletta secondo la quale le Piramidi sono tutte bagasce, ecco che siamo tentati di scartare l'ipotesi o almeno parte di essa.

Analizzando la seconda definizione essa coinvolge chilometraggi più consoni, ma ha mente ai temi dei fiumi che sono propriamente ungarettiani, quando abbiano geografie nazionali. Qui il riferimento è evidentemente europeo, lodevolissimo in termini tardo mazziniani e neocomunitari ma poco alle specificità fluviali versiliesi e cuneesi. Per Manzanarre e Reno dicesi Spagna e Germania, realtà madrilene e dintorni da una parte e magonziane di Lorelay dall'altra. Identità non strettamente calzanti con la circostanza di cui si parla. 

Rimaniamo dunque fedeli al fatto Alpino come coinvolgente l'intera materia trattata. Partiti da stazione costiera e balneare ad essa si ritorna dopo andirivieni diversi fra vette, nevi, paesaggi, fisionomie urbanistiche tipicamente montane e montanare. Ma gli argomenti toccati e sviluppati sono così numerosi e i nessi talmente presenti che le mescolanze non rappresentano cadute di stile. Anzi dello stile sono una chiara espressione e. assieme, testimonianza di cultura multidisciplinare. Nessun dorma, cantava tenorile voce. Chi dorme non piglia pesci può far eco antico proverbio pur con tutta la banalità generalizzante che dei proverbi è nota comune. Insomma interpretazione libera, nel rispetto però di originalità personale e nella ferma condanna di forzate ed incaute uniformizzazioni. Insomma, pensatela come volete basta che ci sia libertà di pensiero e di successivo comportamento corretto. Ad maiora. 

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