di Aldo Carpineti
Ieri sera, per la verità sul tardi, mi trovavo in Passeggiata a Viareggio. La mia giornata era stata intensa di avvenimenti, non necessariamente con la a maiuscola ma tanti, in gran numero, uno dopo l'altro. Ritenevo perciò che potesse volgere al termine con regolare declino così da condurre in modo naturale al momento del coricarmi.
Proprio tanto tardi non era, intorno alla mezzanotte insomma (secondo le diverse tradizioni, l'ora delle streghe, oppure quella di Cenerentola, infine pochi anni dopo quella di Toni Renis a Sanremo inizi '60, che la buttava piuttosto per le lunghe... è mezzanotte anzi lo era, tra un bacio e l'altro ormai rintoccano le due, un'attività limonatoria instancabile, tipica di quei tempi, quando non si arrivava mai al sodo).
Ebbene proprio quell'ora era testimone di una presenza fitta, massiccia, vivace, rumorosa e festante di giovani presso le location del Bar-Libreria (di cui più volte recentemente si è detto su Reteluna Pistoia a proposito del Comix viareggino) ed anche presso il New York (dove transitavo subito dopo) locale dalle caratteristiche legate a compagnie e musiche improntate a età un poco più avanzata (anzi tanto più avanzata, per quanto i riferimenti sulle 7 note siano i medesimi, ancora e sempre musica anni '60 e '70, universalmente riconosciuta come la migliore, sia quella italiana sia quella, assai corposa, d'importazione), i giovani la facevano da padroni. Un senso di lieta presenza, ed anche di speranza nella constatazione che proprio i ventenni hanno iniziativa, forze residue anche in serata, volontà d'intese tali da restare alzati fino ed oltre quell'ora per godere di comunicazione reciproca, conversazione varia fatta di scambi di ogni genere (non necessariamente legata al commento, peraltro spesso inappropriato, alla Gazzetta dello Sport, materia insuperabile nei discorsi di 50 anni fa. O, peggio, a Tuttosport, che la Gazzetta qualche valore letterario e di contenuti ha sempre proposto, anche se i tempi di Giannni Bera sono stati transitori, mentre Tuttosport ahimé proprio nulla di poetico, a parte qualche sgangherato commento alla moviola, ha mai saputo proporre).
In realtà non sapevo darmi spiegazioni a quelle frequenze notturne di gruppo così evidenti e tali da colpire la propria emozione (si sa il fatto emotivo ha ben la sua importanza, e personalmente il sottoscritto ne sa qualcosa...) non soltanto perché inusuali (la Viareggio notturna ci aveva abituato a qualche randagio come me e nulla più... ). Non mi sono spinto purtroppo a constatare la situazione di radice-molo viareggino, nei cui pressi sta l'Assassino, un gradevolissimo locale per propria destinazione dedicato alle ore ed alle consumazioni notturne, ad una conversazione varia e fitta, ad un clima, una atmosfera magica tanto è piacevole, sia all'interno come ai tavolini del dehors. Immagino però che l'Assassino fosse pieno di gente, segnatamente di giovani...
Dopo scambi del più e del meno presso il Bar-Libreria che è meta di mie quotidiane visite (più d'una ogni giorno) per la simpatia dei ragazzi che lo gestiscono, la loro generosità, la loro propensione a intrattenerti in modo gradevole... (il Comix di una ventina di giorni fa... un successone) ieri poi una novità curiosa, una ritrovata o comunque presente vocazione al gioco delle carte, con tanto di tavolini dedicati, animate partite in giochi che purtroppo non conosco, coinvolgevano più persone insieme in collettività ricche di reciprocità e valori (io con le carte molto più in là del solitario napoleonico non sono mai andato).
Un colpo d'occhio d'insieme ed anche significativo nei dettagli e nei particolari. I giovani, si sa, hanno fantasia... alcuni i capelli verdi, altri (soprattutto altre) il medaglione del nonno o l'orologio da tasca (comunemente detto cipollone) attaccato alla lingua, altri infine, e sono i più, tatuaggi fin nel buco del culo. Interpretazioni e manifestazioni loro, di cui non voglio dire nè bene nè male, appartangono ad un'epoca diversa dalla mia. Ma l'impressione di fondo è quella di una forma (e sostanza) finalmente orientata a trovare soddisfazione in qualcosa che travalica l'individuale per andare all'altro, e poi al collettivo, alla vita di compagnia più fruttuosa, allegra, densa insomma di significati come da tempo non era dato di vedere da nessuna parte... Persino i vecchi (ed un po dementi) frequentatori di Linkedin, ammuffiti signori annoiati, pieni di soldi come di boria, donne e uomini, s'intende, ci avevano provato e ci provano con inutili, infruttuose conversazioni scritte, spesso involute, costruite, tali da ritornare frequentemente sugli stessi temi ed argomenti, usando parole anche poco differenti una volta dall'altra. Un disastro, tentativi abortiti in partenza perché privi di ogni sincerità e buona intenzione.
Invece qui, tra i giovani, la spontaneità, la freschezza, l'istinto erano e sono palesi, pur non tralasciando educazione, tatto, reciproche attenzioni anche dettate da sensibilità non comuni. Uno spettacolo finalmente edificante. Un aspetto di questo mondo assai confortante, l'idea che i giovani siano migliori di quelli che in questo mondo li hanno preceduti, con la pretesa di dare loro una educazione, e da essi invece i giovani si stacchino, senza neppure l'esigenza di prendere le distanze, tuttavia, per qualità intellettuali e, diciamolo, addiruttura morali. Il mondo, almeno sotto questo profilo, migliora, chi fra i signori di mezza età o più anziani, depone (o a già deposto) le armi e predica un futuro di merda è gravemente colpevole, un traditore, per quanto se la tiri da saggio. Si sa che l'esempio, la vita stessa sono determinanti verso le motivazioni altrui, chi li usi male faccia i conti con la propria coscienza.
Ma non finisce qui, anzi questo è solo l'inizio (ce n'est q'un debut, si ammoniva a Parigi in un maggio di tanti anni fa, fondato su altre realtà, situazioni, atteggiamenti...). Inizio di una storia, fine o quasi del mio articolo, che mi rendo conto di aver rotto ormai le balle anche troppo... finisce che il mio rientro su Reteluna Lucca e della Versilia suscita un mare di disapprovazioni... così la pianto.
Aggiungo soltanto che una mia successiva passeggiata lungo la Città Giardino, in fondo alla quale essendoci un gradino senza parapetto di circa un metro e mezzo si rischia, se non stai attento, di precipitare con tutte le conseguenze poco gradite e gradevoli del caso (richiamo l'attenzione delle autorità competenti!) ha spinto i miei passi nel cuore pulsante di Lido di Camaiore. Ebbene, un vero spettacolo. Qui la situazione ancora più esaltante... giovani per ogni dove, voci, presenze classiche o originalmente variopinte, locali (tanti ed anche ravvicinati l'uno all'altro) eleganti, illuminati a giorno e traboccanti di gente, molti costretti a stare in piedi essendo i tavolini interni ed esterni tutti occupati.
Una gioia, una ritrovata ragione del vivere. La constatazione che qualcuno ha imparato da sé, al di là dei nostri pessimi insegnamenti. Alla prossima, come stancamente diciamo noi anziani, speriamo i giovani ci contagino nelle loro emozioni, pulsioni, speranze perché ne abbiamo bisogno, per passarci gli ultimi anni in qualche modo. Grazie a tutti ed in particolare alla cara amica e collega Patrizia, responsabile della testata, che mi ha consentito questo ritorno su colonne e spazi tipografici amici. Buongiorno, per chi si alza ora. Buona notte per chi va a dormire, forse nessuno, sono ormai le 7.30 passate, vero... mi sono fatto un po prendere la mano dall'euforia del discorso... rientro in atteggiamenti più appropriati al ruolo ed all'età. Au revoir...
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Sabato 26 novembre 2022
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