Capannori | Pedagogia Globale-Nuove Consapevolezze
Giorgia Sitta è dottoressa in psicologia clinica ma anche sessuologa oltre a interessarsi di studi sull’alchimia trasformativa, sulla mitologia greca e sulla Divina Commedia. Ha scritto libri quali “Tutti all’Inferno" e “Tutti (quasi) in Purgatorio”
di Patrizia Tassone
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, con questo verso si conclude l’Inferno di Dante Alighieri, tuttavia “a riveder le stelle” è anche un’espressione usata per indicare il ritorno alla normalità dopo un periodo impegnativo e difficile e di cui si è fatto un uso diffusissimo dal 2020 in poi. Per Dante uscire a riveder le stelle significa vincere sulle tenebre e poter proseguire nel viaggio di purificazione dell’anima. La domanda che mi sovviene è la seguente: ma siamo sicuri di riveder le stelle? O meglio: quando possiamo veramente affermare di essere usciti dal nostro personale Inferno?
L’incontro di venerdì 3 febbraio ore 18 presso la Sala Consiliare del Comune di Capannori si propone di rispondere a questo e ad altri quesiti. Attraverso le parole della dottoressa Sitta, esperta conoscitrice della Divina Commedia, psicologa e sessuologa comprenderemo che andare giù negli inferi significa interrogarsi così come Dante ha fatto nella selva oscura. Di seguito riporto alcuni pezzi di interventi della dottoressa Giorgia Sitta che meglio ci fanno comprendere quanto veramente poco sappiamo del viaggio iniziatico compiuto da Dante e del vero significato celato nei versi da lui cantati. Tutti noi abbiamo studiato in maniera letterale la Divina Commedia ma la stessa, come Dante ha precisato, può essere letta in quattro modi diversi.
«Dante va interpretato ma in realtà è molto chiaro, difatti sostiene che per accedere al Paradiso (cioè lo stato di grazia) è necessario, anzi, obbligatorio passare attraverso l’Inferno. Non si può evitare. L’Inferno e il Paradiso, come il Purgatorio, sono stati interiori, non sono né luoghi né mete da raggiungere ma stati della persona. Ciò che dobbiamo fare noi esseri umani è andare a contatto con la nostra Anima. Andare nella selva significa andare in quello che Jung o Freud chiamano il nostro inconscio, ripulirlo da tutti i meccanismi ripetitivi per riuscire ad andare profondamente in contatto con la nostra Anima la quale non è in grado di manifestarsi se c’è troppa personalità.». Dunque, quando la vita ci pone di fronte a momenti difficili, duri, noi dobbiamo capire ed accettare che il nostro cammino si sta compiendo, che la nostra Anima ascenderà solo se noi saremo disposti ad attraversare l’Inferno per realizzare quali sono stati i nostri errori.
«Dante, nell’Inferno, ci chiede di imparare ad osservarci, di riconoscere i nostri peccati perché nei peccati si annidano i nostri talenti. In fondo ad ogni peccato è racchiuso il proprio potenziale evolutivo.». Certamente è un viaggio che richiede un grande coraggio, è un viaggio faticoso e a volte sarà necessario ricorrere all’aiuto del nostro personale Virgilio ma dopo il buio degli inferi quando finalmente ci saremo resi responsabili, riconoscendo gli sbagli, allora potremo uscire a riveder le stelle. Questo è solo un piccolo antipasto del ricco banchetto che verrà offerto venerdì all’evento con la dottoressa Sitta. Ricordo che il Comune di Capannori si impegna, ormai da anni, a rendere disponibili gratuitamente queste occasioni di arricchimento personale. Per info e prenotazioni scrivere a info@nuoveconsapevolezze@gmail.com
Lunedì 30 gennaio 2023